La strada per Itaca
Unione Sovietica, primavera del 1941. È una strana atmosfera quella che si vive a Mosca. Hitler si accinge a invadere il Paese, ciononostante il patto Molotov-Ribbentrop è ancora in vigore. Da qui un balletto di ipocrisie diplomatiche: si finge di andare d’amore e d’accordo, e intanto si affilano le sciabole. È proprio per assecondare questo valzer di inganni che a Martin Bora, distaccato presso l’ambasciata del Reich a Mosca, viene affidata una curiosa missione: dovrà recarsi a Creta, da poco conquistata dai tedeschi, e prelevare alcune casse di un prezioso vino locale, che poi verranno donate all’alcolizzato Lavrenti Beria, potentissimo capo della polizia segreta staliniana.
Bora fa buon viso a cattivo gioco e parte per Creta. Eppure, appena sbarcato sull’isola, i suoi ordini cambiano drasticamente. Non solo dovrà procurarsi il vino per Beria, ma anche fare luce su un complicato caso criminale che rischia di mettere in imbarazzo il Terzo Reich con la Confederazione Elvetica. Infatti, un ricco possidente svizzero, intimo amico di Himmler, è stato brutalmente assassinato assieme alla sua servitù: responsabile del massacro, in apparenza, un plotone di paracadutisti tedeschi dal grilletto troppo facile… Ma le cose sono andate davvero così?
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